CORONAVIRUS: Il nostro punto di vista sull’attuale situazione (aggiornato 11 Marzo)

by Federico Cerioni

“Potrebbe esser peggio. E come? Potrebbe piovere.”

Causa Covid-19, volgarmente chiamato Coronavirus, a Gennaio ci chiedevamo se la roba comprata su AliExpress e Wish fosse pericolosa e se ci sarebbe mai arrivata; le immagini della Cina in quarantena ci sembravano tratte da un film horror e il peso che gli davamo era esattamente quello che diamo ad un film alla TV: vicino allo zero. A Febbraio abbiamo capito che il pericolo era più reale di quanto si potesse pensare, perciò siamo diventati razzisti (o forse lo eravamo già e abbiamo potuto darne prova) dicendo “nel dubbio io nel ristorante cinese non metto piede”. A Marzo ci siamo accorti di essere noi i protagonisti del film, un film horror. Un “The Walking Dead” dove però gli zombie non sono i contagiati. 

L’italiano medio si divide in due categorie: i “moriremo tutti” e i “è solo un’influenza, sono i media che ingigantiscono tutto”. 

Questo editoriale di Metalpit nasce dalla necessità di far capire che esiste una terza categoria: quella dei “ehi sono preoccupato, ma rispettando le regole base dell’igiene e un pizzico di buon senso ne usciremo”. È la verità, ma a patto che ciascuno di noi faccia la sua parte. Ci sentiamo un po’ tutti dei supereroi, “tanto figurati se succede a me”. Salvo poi renderci conto di essere solo dei supercoglioni. Perché nessuno di noi è immune, nonostante sicuramente alcune categorie siano più a rischio. Anche se davvero sviluppassimo gli anticorpi, potremmo comunque essere veicoli e contagiare persone a noi care. 

Se è vero che la mortalità ha percentuali vicine al 4% (che è comunque una percentuale più alta di quanto si possa pensare), quel che è importante capire è che il rischio più concreto è quello del collasso del sistema sanitario. Provo a spiegarlo nella maniera più semplice possibile: il Covid-19 è un virus che crea sopratutto complicanze respiratorie, circa il 10-15% dei contagiati ha bisogno di essere ricoverato in Terapia Intensiva. La Terapia Intensiva fornisce alla persona con delle gravi compromissioni a livello di organi essenziali per la vita le cure necessarie al fine di ristabilire nel più breve tempo possibile un accettabile equilibrio delle funzioni vitali (respirazione, circolazione del sangue, attività neurologica, e via dicendo). Ma i posti in questi reparti sono limitati, pensate che ce ne sono circa 5100 in tutta Italia. E più della metà sono già occupati per motivi che esulano dal virus, da patologie varie a incidenti, infortuni e via dicendo. Ne avevamo a disposizione circa 2000. Ad oggi, 8 Marzo, nel momento in cui viene pubblicato l’articolo, ci sono 6387 positivi, 650 di questi in terapia intensiva. Il dato allarmante è che il numero di contagi sta salendo di circa 1300 persone al giorno ed ogni giorno che passa questo stesso numero aumenta, ieri erano 1200, oggi 1300, domani 1400? Ma anche ipotizzando di stabilizzare questo numero, andando avanti di questo passo tra 10 giorni, al 18 Marzo per capirci, arriviamo a 20000 contagi, con 2000/3000 persone in terapia intensiva. Andando a riempire (e superare) tutti i posti disponibili. A quel punto, per usare un francesismo, è merda. Perché si dovranno fare delle scelte. In questi giorni c’è un meme che gira sui social, che fa capire molto bene a cosa rischiamo di andare incontro:

“Arriva la vostra mamma di 60 anni che prende la pillola per la pressione e contemporaneamente un 50 enne senza patologie? La vostra mamma resta fuori. Arriva vostro nonno di 70 che di pillole ne prende tante e un ragazzo di 25 anni senza patologie? Vostro nonno resta fuori. Arrivate voi che avete 23 anni e un bambino di 5? Voi restate fuori.”

Molto spesso, restare fuori significa morire, quando invece quella vita, o la vostra stessa vita, potrebbero essere salvate con le cure della Terapia Intensiva. Capite perché è fondamentale fermare il contagio? Anche a costo di fare dei sacrifici, più o meno grossi.

Certo, i sacrifici, tanti, grandi e piccoli. Da qualunque punto di vista la guardi. Tutti i nostri amati concerti annullati! Band che aspettavamo da tempo che annullano il concerto e col piffero che lo posticipano. Magari avevamo già preso biglietti, prenotato voli/albergo… Tutto sfumato. Per le band è la stessa merda! Pensate a quel gruppo emergente, che con tanta fatica è riuscita ad avere il posto come apertura di una grossa band. E’ l’occasione della vita!! Che sfuma con un’ordinanza, in un puff… Pensate ai locali che ospitano questi eventi ed alle agenzie che le organizzano! È un dramma, rimborseranno i biglietti, ma pensate davvero che le band non percepiranno ugualmente parte del loro compenso? Già sono una categoria a rischio, specie qua in Italia dove o ci sono gli Iron Maiden oppure non ci si schioda dal divano, figuriamoci con questa mazzata!

È davvero un dramma, e come per loro anche per tantissime altre categorie! In questo editoriale, per scelta mia, evito di commentare le decisioni prese dal governo. Onestamente non so se stanno facendo bene o male, se potevano fare meglio o peggio, non ho gli strumenti e le conoscenze mediche necessarie per farlo. L’unica cosa che so, perché sono logica e scienza a dircelo, è che dobbiamo evitare che il numero di contagiati aumenti! Le norme ormai le conoscete tutti: lavatevi spesso le mani, evitate contatti fisici, ma, sopratutto, non uscite di casa, se non per cose per le quali non si può fare a meno! Meglio 2 settimane di castigo più o meno forzato, piuttosto che altri 2 mesi di quarantena all’italiana dove poi in realtà facciamo il cazzo che ci pare! Perchè forse, e sottolineo il forse, due settimane di quarantena la nostra economia e il nostro sistema sanitario le possono sopportare, due mesi sicuramente no.

Facciamolo per loro, per quelli che stanno affrontando sacrifici grandi e piccoli, facciamolo per i nostri cari, facciamolo per noi stessi!!

Edit 9 marzo:

7985 positivi secondo i dati della protezione civile, circa 1600 in più rispetto a ieri. Nell’articolo avevo ipotizzato un aumento dei contagi di 1400, come ipotesi negativa, invece è andata pure peggio. Da qui la decisione del governo (giusta? sbagliata? prematura? tardiva?) di considerare tutta Italia come “zona rossa”, con tutte le limitazioni del caso.
Se vogliamo vedere un lato positivo, ammesso possa esserlo, è che le persone in terapia intensiva sono 733, quindi la percentuale al momento è sotto al 10% dei contagiati. Seguiranno aggiornamenti, ma ovviamente #restateacasa.

Edit 10 marzo:

8514 positivi il totale, 631 deceduti e 1004 guariti. Rispetto a ieri i positivi sono poco più di 500, un numero ancora pericoloso, ma sicuramente più basso dei 1600 del giorno prima. Ciò denota come le precauzioni iniziate circa settimane fa stiano effettivamente dando qualche effetto, anche se quel numero deve comunque essere più basso domani per poter respirare un po’ di ottimismo motivato. L’altro dato importante è quello delle persone ricoverate in terapia intensiva, che è di 877: poco più del 10% dei contagiati, 144 più di ieri. Questo dato rimane ancora preoccupante, segno che non bisogno abbassare la guardia e sopratutto #restateacasa!

Edit 11 marzo:

I contagiati salgono a 10590, 2076 più di ieri. Nelle ultime 24h sono 41 i guariti e 196 i deceduti. In terapia intensiva 1028 persone, cioè 151 più di ieri. La media contagiati/ricoverati permane attorno al 10%. Nel frattempo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dichiara lo stato di pandemia. Di fatto, non cambia nulla nel rapportarsi allo stato di emergenza, è semplicemente una definizione diversa visto lo sviluppo mondiale: con epidemia si intende un contagio repentino ma localizzato in alcune aree geografiche, con pandemia (dal greco pan-demos, cioè “tutto il popolo”) si intende invece che il virus non è più localizzato e non è più possibile “bloccarlo”. Sono dati allarmanti, in Italia come nel mondo. L’unica nazione che sembra sulla via del pieno recupero è la Cina, ma ci sono riusciti grazie ad una quarantena reale, ad un vero e proprio coprifuoco dove tutto, ma proprio tutto, era chiuso; dove nessuno poteva abbandonare le proprie abitazioni se non previa autorizzazione delle forza armate. Marcello Lippi, allenatore di calcio che ha vissuto e allenato la Cina, ha recentemente dichiarato a 90 minuto:

“Mi dicono che le cose stanno migliorando molto in Cina. Hanno affrontato la questione con grande decisione e severità. Qui ho sentito dire che una persona contagiata è scappata dalla zona rossa per andare a sciare, si è fatta male e l’hanno curata. Lì chi è scappato dalle zone rosse è stato giustiziato, sono molto più severi nel far rispettare le leggi.  In Cina hanno medici e scienziati importanti, stanno trovando la maniera di uscirne. Le cose stanno migliorando, aumentano molto i guariti.”

Dovrebbe anche l’Italia arrivare a chiudere tutto e adottare una situazione di coprifuoco come in Cina? O rischiamo che 3 settimane di chiusura totale distruggano definitivamente l’economia italiana, le Partite Iva e i commercianti? Cosa ne pensate?

 

FONTI:
https://www.agi.it/fact-checking/news/2020-03-06/coronavirus-posti-letto-ospedali-7343251/

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5351&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

https://www.lastampa.it/cronaca/2020/03/05/news/coronavirus-in-terapia-intensiva-i-letti-sono-finiti-il-sistema-sanitario-e-al-collasso-1.38550946

http://www.governo.it/it/articolo/coronavirus-firmato-il-dpcm-8-marzo-2020/14266

https://www.slideshare.net/Palazzo_Chigi/dpcm-9-marzo-2020

https://www.adnkronos.com/sport/2020/03/08/coronavirus-lippi-cina-giustizia-chi-scappa-zona-rossa-qui-curiamo_HwSLP717tp0mqGCDLrzJXJ.html

FOTO: AP per vanguardngr.com/

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