NOVEMBRE : Non eravamo sicuri di tornare

by Tancredi Cassina

Con l’Uscita di URSA, abbiamo colto l’occasione per fare qualche domanda ai NOVEMBRE, band culto della scena Doom, di seguito l’intervista integrale, a risponderci è Carmelo, fondatore della band.

MP: Ciao Ragazzi, è un vero onore per me, potervi porre qualche domanda, volevo iniziare dal primo periodo dei Novembre.Per ispirarmi ho voluto leggere accuratamente la vostra Bio, e non ho potuto fare a meno di notare la collaborazione con Dan Swano, come è stato lavorare con lui? Qualche aneddoto che ricordate con particolare calore?

Dan è un personaggio molto divertente, si ride spesso quando si lavora con lui, certo sono passati vent’anni e il ricordo comincia a sbiadire. Però un esperienza è ottima perché impari tante cose. È uno di quei geni che riesce a  suonare ogni strumento a livelli eccezionali. Suona gli strumenti a corde in maniera ambidestra, fa il fonico da quando aveva 14 anni per cui è passato attraverso tutte le tecnologie, da quelle più antiche a bobina alle prime automazioni fino a quelle odierne.

MP: venite quasi universalmente accostati a Opeth e Katatonia, cosa pensate di questo paragone? Non esclusivamente a livello musicale, ma anche geografico e culturale, Italia e Svezia sono due realtà molto distanti, che ne pensate di questo legame?

Io credo che il paragone sia a volte lecito, altre volte meno. Siamo dei gruppi cresciuti nello stesso brodo culturale musicale. Ricordo che avevano da poco finito di registrare Orchid e due settimane dopo entrammo noi agli Unisound. Siamo cresciuti ascoltando gli stessi gruppi, poi ognuno di noi ha preso la propria strada.

MP: esaurita la mia curiosità riguardo il passato parliamo di cose più attuali,  quali sono le novità per i Novembre, nel prossimo futuro? Qualche tour in vista, per la promozione del nuovo lavoro?

Dunque noi cominceremo una tournée Italiana il 9 Aprile che andrà avanti fino a metà Maggio e copriremo tutto lo stivale da Torino a Catania e suoneremo con i gruppi più importanti della scena nazionale, come i Sadist, Schizo, Doomraiser, Plateau Sigma. E poi per settembre/ottobre contiamo di suonare in Europa con una tournée che stiamo preparando adesso.

MP: a proposito di nuovo lavoro, volete spiegarci qualcosa Rispetto il vostro disco in uscita?

E’ un album che viene dopo 8 anni di silenzio. È un album che è stato scritto e assemblato durante tutto questo periodo. Io personalmente non ho mai smesso di scrivere.
Non eravamo sicuri di tornare come Novembre ma alla fine ha prevalso la voglia di pubblicare dei pezzi nuovi, anche perché ne avevamo scritti fin troppi così ho contattato gli altri abbiamo deciso di rimetterci al lavoro. Sono stati 4-5 mesi molto duri, di lavoro quotidiano in studio, e poi altri 4 mesi di missaggio, però ne è valsa la pena perché abbiamo potuto modellare l’album esattamente come lo volevamo

MP: qual’è lo scoglio più grande che incontra una band italiana, nel voler tentare di fare successo? Come uscirne?  Credo questa possa essere una risposta per tutte le band che vorrebbero verosimilmente seguire i vostri passi.

Sicuramente esiste un preconcetto nei nostri confronti che però si disintegra al momento in cui dimostri di avere un piglio è una conoscenza delle cose molto Europea. Se ti presenti parlando l’inglese giusto, se capisci quello che loro dicono, agisci in maniera matura, questi preconcetti spariscono. Però è chiaro che noi Italiani abbiamo una reputazione pessima, siamo il fanalino di coda di questo continente e si vede ogni volta che hai a che fare con qualcuno che viene da fuori. Bisogna togliersi di mezzo ogni forma di sciatteria. E’ comunque ovvio che serva un po’ di esperienza, è impossibile non fare cazzate, nessuno nasce imparato.

MP: come band e come musicisti, cosa pensate del fenomeno del found rising?

Mah, questi sono periodi di transizione, stiamo passando dal vecchio sistema a questo nuovo, informatizzato, dove i cd non si vendono più, per cui non mi sento di andare violentemente contro il sistema del fund raising. Potrebbe essere un’idea. Prendi per esempio David Gilmour, con la scusa che i cd non si vendono più ti mette il biglietto a €370. E’ una cosa fuori mercato ma che appartiene probabilmente al mercato nuovo. E’ una follia che riporta la società all’800, ma d’altronde quest’ordine mondiale è stato accettato da tutti. Le proteste non piacciono a nessuno, quindi Gilmour se lo vedrà il vostro amico ricco (se ne avete).

MP: di recente è stato ristampato il vostro disco culto, in vinile, cosa pensate di questo ritorno alle piattaforme meno moderne? Quali preferite?

Penso ti riferisca alla ristampa di ‘Materia’ che dovrà uscire fra un mese. Io personalmente non ascolterei mai un vinile oggi, però c’è gente che lo fa… va bene! Io sono una persona che come tutti che passa i propri CD in MP3 e  li ascolta dal proprio telefono. O da youtube.. questa è la realtà

MP:credo sia tutto, vi ringrazio per il vostro tempo, in bocca al lupo.

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