RAVEN – il mondo della musica è diverso, non è mai stato facile e ora ci sono nuove sfide

by Loris Clerico

Recentemente abbiamo recensito “Metal City” (recensione a questo link), album deciso e grezzo che lascia ben sperare per un pensionamento lontano dei Raven. Abbiamo avuto anche l’occasione per intervistare John Gallagher, bassista, cantante e leader del gruppo assieme al fratello Mark. Buona lettura!

Ciao John, benvenuto su Metalpit! È un grande onore e piacere per me intervistare la voce dei Raven! Come stai? Come vivi in ​​questo periodo? E gli altri ragazzi?

Ciao! Sto bene! Cerco di tenermi occupato, scrivendo, suonando e promuovendo il nuovo album… come sto facendo con questa intervista (ride).

Parlando del nuovo disco, quando avete registrato “Metal City”? Il lockdown e il Covid-19 hanno influenzato la registrazione e la promozione dell’album?

Abbiamo registrato l’album nel 2018, è stato mixato negli ultimi mesi del 2019 ed era praticamente pronto per maggio 2020, ma il tour in supporto al lavoro non si stava concretizzando in quanto non riuscivamo a inserire le band che volevamo come ospiti speciali. Inoltre abbiamo avuto qualche problema a concludere la parte artistica (questo a fine febbraio, in quanto bisognava pianificare in anticipo) e cosi abbiamo posticipato fino a settembre, e poi finalmente è uscito.

Immagino che il Covid-19 abbia avuto un impatto sulla band. Quando tornerete in tour, secondo te?

Come ho detto, abbiamo dovuto posticiparlo, abbiamo un tour europeo programmato per febbraio e se tutto va come previsto, quello riusciremo a farlo

Quando ascolti tutti i dischi dei Raven (dal primo all’ultimo) quali sono i tuoi sentimenti? C’è qualche ricordo particolare che hai relativo a un album o a una canzone?

Cerco di non farlo! Sono 14 album in studio, 3 album live, 2 EP, un album di cover e 5 o 6 singoli! Avrei bisogno di qualche settimana! Ma parlando seriamente, sento che abbiamo sempre pubblicato buoni dischi con i Raven, alcuni sono migliori di altri, ma tutti hanno delle canzoni fantastiche. Ovviamente ogni album ha ricordi associati di dove eravamo e cosa stava succedendo.

Cosa ne pensi del mondo dell’heavy metal e del business di questo genere negli ultimi 20 anni? Parlo di social network, video su Youtube, crowfunding via internet ecc. E come andranno le cose nei prossimi anni, secondo te?

È un mondo diverso, non è mai stato facile, ma ora ci sono sfide nuove. Mi capita di scherzare sul fatto che i nostri CD ormai sono articoli promozionali per far comprare le nostre magliette, ma per fortuna ai nostri fan piacciono i CD e i vinili piuttosto che le canzoni in digitale, che non fanno guadagnare praticamente nulla alle band.

Quale giovane band consiglieresti agli amanti dell’heavy metal?

Suggerisco ai nostri amici i Night Demon!

Ti piacerebbe collaborare con alcuni ospiti speciali in futuro?

Certo. È sempre divertente farlo, e in questo la tecnologia moderna è incredibile. Ho fatto parti vocali come ospite e anche tracce di basso per amici qua e là, e continuerò.

Parliamo di quest’anno, in cui è uscito il nuovo album di Ozzy Osbourne, “Ordinary Man”. L’hai ascoltato? Ti è piaciuto? Cosa ne pensi di questo nuovo disco?

No, non l’ho ascoltato, ma ho ascoltato il nostro nuovo album “Metal City”, che è la cosa migliore che abbiamo mai fatto, ascolta quello piuttosto!

Hai un evento o una storia in particolare da raccontare sulla tua carriera artistica?

È stato fantastico come siamo finiti a collaborare con il nostro vecchio amico Michael Wagener per mixare il basso, la chitarra e le parti vocali nel nuovo album. Abbiamo partecipato alla Monsters of Rock Cruise nel 2018 e lui era a bordo, passavamo il tempo insieme e quando gli abbiamo chiesto se sarebbe stato interessato a mixare il nuovo album che volevamo registrare lui ha risposta “certamente”.
Mi ha chiamato un paio di settimane dopo chiedendomi quando avremmo avuto le registrazioni pronte, gli ho detto che ci sarebbero voluti alcuni mesi dato che Mike Heller (il nostro nuovo batterista) stava costruendo uno studio. In seguito Michael ha detto che aveva solo tre settimane di tempo prima di dover andare in ospedale per un importante intervento, così mi ha invitato al suo studio di Nashville per le registrazioni, e siamo andati. Questo ha dato al nostro album quella sensazione country e western… (ride) non esattamente, ma abbiamo passato un ottimo periodo lì!

Sei mai venuto in Italia per delle semplici vacanze? Dove sei stato e cosa ti è piaciuto?

purtroppo no, ma amiamo suonare in Italia, il pubblico è così appassionato ed entusiasta!

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