RHAPSODY OF FIRE – Tra futuro e identità

by Dario De Marco

Abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere via mail con Giacomo Voli, l’attuale frontman dei Rhapsody of Fire subentrato a Fabio Lione. Buona Lettura!


Ciao Giacomo, come stai? Benvenuto tra noi di Metalpit, io sono Dario.

Ciao Dario! Piacere mio.

Inizierò a chiederti qualcosa a proposito di “Legendary Years”, l’album recentemente pubblicato che ci presenta i nuovi Rhapsody of Fire e la reinterpretazione dei pezzi storici: come ti sei trovato a registrare e cantare quei grandi brani che hanno fatto la storia dei Rhapsody of Fire?

È stata una grande emozione, per uno che come me aveva ascoltato queste canzoni come tanti altri, uno dei tanti appassionati che ha trasformato la propria passione in un lavoro! È stata una sfida, che ho accolto con grande forza.

Come ti sei trovato a collaborare con Alessandro Straropoli e gli altri membri della band?

Molto, molto bene! Credo di avere un buon orecchio musicale, e trovare qualcuno (come Alex) che mi tiene testa ha creato una grande sintonia. Roberto è l’anima moderatrice della band, portatore di pace (sorride), Mr. Sala è granitico nel suo lavoro e Manuel ha dimostrato una precisione invidiabile, tedesca appunto!

Attualmente abbiamo i Rhapsody of Fire, la tua band, i Rhapsody Reunion che hanno previsto vari tour con componenti storici come Fabio Lione e Luca Turilli per celebrare i 20 anni di storia della band e il progetto di Turilli, con i Luca Turilli’s Rhapsody. Queste varie separazioni, riunificazioni e nuovi membri in entrata hanno portato ai vari progetti in cui ognuno ha contribuito a fare la propria parte nella magia creata da tutti voi. Dato che a mio parere sarebbe bello, secondo te si potrà mai avere la possibilità di vedervi tutti insieme ad uno stesso evento?

Sarebbe come chiedermi di prevedere il futuro (sorride). Credo che nell’immediato sarebbe una mossa azzardata, ma quando si sarà ristabilito un equilibrio e le situazioni saranno distinte al punto che non ci sarà più confusione tra i fan e chi organizza gli eventi, potrebbe essere un’idea, perché no? Per adesso credo che la scelta migliore sia ribadire con forza quali sono le identità delle due band che sopravvivono, Rhapsody of Fire e LT’s Rhapsody. Il nome che è stato dato al tour che vede Lione e Turilli riuniti si avvale della parola “Farewell”, un addio, perciò non vedo conflitto nel futuro!

Tornando al passato, come ti sei sentito quando ti è stato proposto di sostituire Fabio Lione nei Rhapsody of Fire e come hai contribuito a realizzare questa grande occasione?

Eh, devo dire che è stata una telefonata forte (sorride). Avevo già collaborato con Alex e Roberto per la creazione dei cori di “Into The Legend”, il magnifico album uscito a inizio 2016. Il fatto che ci fossimo già conosciuti e apprezzati vicendevolmente ha contribuito moltissimo, così che anche la scelta verso di me è stata quasi immediata.

Parlando sempre dei Rhapsody of Fire, state già pensando di registrare un nuovo album con brani completamente nuovi?

Certamente. Sarebbe sciocco pensare che questa situazione non abbia in progetto la creazione di nuovo materiale, no? D’altra parte è stato ribadito più volte nelle interviste che il disco celebrativo del ventennale era già in programma. Dopo la scelta di Lione e di Holzwart di abbandonare i Rhapsody of Fire abbiamo fatto la scelta più sensata, sfruttare questo disco per presentare me e Lotter, con una line-up solida e un prodotto moderno.

So che farete la prima data Live a Trieste, ci saranno altre date in programma?

Eh sì! L’altra grande occasione sarà per il Metalitalia al Live di Trezzo il 9 settembre e non vedo l’ora, perché saranno presenti tanti cantanti che sono da sempre riferimenti importanti: Sammet degli Edguy, Tiranti con i Labyrinth, Conti con i Trick or Treat, Luppi con i Secret Sphere! Oltre alla voce graffiante e potentissima della cantante dei White Skull, insomma, una serata fighissima! Poi un tour con gli Orden Ogan… e poi? Molto altro!

Parlando dell’atro tuo progetto con i Teodasia, tempo fa mi avevi detto che il recente lavoro “Metamorphosis” è stato un bel parto, puoi raccontarci qualche dettaglio?

Diciamo che il disco era già realizzato per metà, batteria e basso erano stati registrati tre anni prima e il mio lavoro e quello di Alberto Melinato  alla chitarra sono stati integrati successivamente. I brani erano nati in un periodo non sospetto, con linee vocali adatte soprattutto alla voce femminile, perciò interpretarli non è stato semplice. Ho fatto del mio meglio!

Attualmente intendi portare avanti tutti e due i progetti o ci saranno delle sorprese?

Per adesso sì, anche se Teodasia in questo momento non è la priorità, ma abbiamo già ottimi programmi per rispettare le esigenze di tutti! Dopo il mio impegno con i Rhapsody of Fire io mi sento soprattutto focalizzato nella mia attività come solista con il mio nome. Sto registrando un disco in italiano che uscirà a settembre, e sono piuttosto convinto che farà discutere (sorride).

Parlando a proposito di cantanti, quali sono i tuoi esempi da seguire? Quali sono i tuoi cantanti metal preferiti, sia italiani che esteri, e come ti vedi tu all’interno del panorama?

Diciamo che il mio idolo di sempre rimane l’amato Freddie, soprattutto per il lato artistico più che per il meraviglioso timbro. Anche io adoro pensare all’arte a 360°, perchè credo che sia così un po’ per chiunque crede davvero molto in ciò che canta. Negli ultimi anni sono entrati a fare parte dei miei riferimenti il compianto Steve Lee, Russell Allen, Jorn Lande, voci graffianti e potenti insomma! Non riesco ancora a realizzare come verrà inclusa la mia figura nel metal, ma qualcuno ha già fatto un video per determinare la mia estensione! (ride di gusto) Farò del mio meglio, sarà la musica a parlare!

Per il momento è tutto, ti ringrazio tantissimo, in bocca al lupo per i tuoi progetti e spero di vederti in qualche data live a breve.  Un saluto e un abbraccio a te da parte mia, dello staff  e dei lettori Metalpit.it!

Vi aspetto, grazie a voi!

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