RHAPSODY OF FIRE – Unire il metal con la musica cinematografica e quella classica è la mia missione di vita

by Dario De Marco

In attesa del nuovo album dei Rhapsody of Fire, “The Eight Mountain”, previsto per il 22 febbraio 2019, noi di MetalPit.it abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere con il leader del gruppo Symphonic Power Metal di Trieste, il tastierista Alex Staropoli, che ci racconterà qualcosa a proposito dell’album e le sue recenti esperienze. Buona lettura!

Ciao Alex, benvenuto su Metalpit.it, come stai?
Ciao a tutti, grazie per l’ospitalità! Tutto benissimo, grazie!

Bene, sappiamo che avete recentemente realizzato “The Eighth Mountain”, undicesimo studio album della band “Rhapsody Of Fire”. Ti faccio i miei complimenti, anche questa volta ci troviamo di fronte a un disco molto bello e coinvolgente. Puoi raccontarci qualche dettaglio sulla realizzazione dell’album, sulla copertina e in particolar modo sulle sonorità?
Ci sono voluti circa due anni per avere il master finale nelle nostre mani, tra comporre, arrangiare e registrare il tutto. A parte la batteria che abbiamo registrato in Germania nello studio di Seeb, tutto il resto è stato registrato in vari studi e da me personalmente. Non delego più a nessuno questo tipo di lavoro, preferisco gestire personalmente tutte le fasi di registrazione. Con questa nuova copertina volevamo rappresentare nel modo più bello e fedele possibile la nuova saga. Alex Charleux, che ha creato anche la cover di “Legendary Years” è un fenomeno e lo ha dimostrato con questo nuovo artwork. La versione allargata della cover art è semplicemente fantastica.

Si tratta del primo album ufficiale con Giacomo Voli alla voce, integrato già da tempo nella band e che, da come ho potuto constatare più volte nel vedervi live, ha interpretato alla perfezione i brani del passato cantati da Fabio Lione. Come è stato collaborare con questo nuovo cantante dalle grandi potenzialità?
Esperienza molto bella. Abbiamo lavorato molto duramente sia per le parti principali che per le parti corali. Giacomo oltre a essere un ottimo cantante è anche una persona con cui fa sempre piacere stare assieme. Per me andare d’accordo anche a livello personale è una necessità. Non potrei più gestire situazioni in cui non ci sono rispetto, trasparenza e obiettivi comuni.

Per quanto riguarda i testi, li avete scritti insieme o c’è qualcuno di voi che se n’è occupato specificatamente? Come si svolge di solito il songwriting?
Roby e io abbiamo steso la storia e Giacomo ha scritto i testi. Sulla qualità dei testi e l’uso delle parole sono molto severo. Le parole sono molto importanti e desidero andarne fiero e condividerne il messaggio. Devo dire di esser molto soddisfatto dei nuovi testi, ben scritti e molto ispirati. Bravo Giacomo!

Puoi raccontarci qualcosa sulle tematiche trattate?
The Eighth Mountain” è il primo capitolo della “Nephilim’s Empire Saga” ed è il resoconto di come un’anima persa e corrotta possa recuperare il proprio essere attraverso il coraggio, la lealtà e i veri valori. Preferisco lasciare agli ascoltatori la libertà di scoprire i vari messaggi contenuti nei testi. Seguiranno sicuramente altri album che svilupperanno questa nuova ed eccitante storia.

Se dovessi citare un brano come preferito dell’album, quale sceglieresti?
Non è facile rispondere, anzi è impossibile per me farlo in quanto ogni album rappresenta un pezzo del puzzle.

Avendo ascoltato in anticipo l’album, il brano “Warrior Heart” sembra ricordare un pochino le atmosfere del vostro primo lavoro “The Legendary Tales”. Si tratta di qualcosa voluto di proposito?
In entrambi i brani ci sono il cembalo, il flauto e l’oboe barocco di mio fratello Manuel Staropoli. Queste sono le sonorità con cui sono cresciuto e l’uso di esse è per me importantissimo. Mi piace ricordare che lavorando ai brani di “Legendary Tales”, alcuni anni prima, fu proprio un giovane Manuel Staropoli a proporci l’uso di musica rinascimentale e barocca e di strumenti originali.

L’anno scorso avete suonato con gli Iron Maiden a Trieste. Come è stato lo show? Vi fa piacere suonare nella vostra città natale?
Spettacolare! I Maiden sono stati fantastici e molto cordiali. Il pubblico accorso in Piazza Unità d’Italia, una meravigliosa piazza sul golfo di Trieste, ci ha accolto con grande entusiasmo. A Trieste in tempi recenti abbiamo aperto agli Scorpions e ai Maiden, un grande onore ovviamente. Abbiamo anche suonato da headliners nel bellissimo castello di San Giusto con questa nuova line-up, concerto memorabile.

Cos’è cambiato in particolare nella band dopo la fuoriuscita prima di Turilli e poi di Lione che insieme a te rappresentano i membri storici fondatori, sia a livello compositivo che a livello personale?
È cambiato moltissimo. A livello compositivo mi sento completamente libero e leggero. In questi ultimi anni sono molto ispirato e le idee fluiscono come mai prima d’ora. Certamente ho molta più responsabilità ma questo mi è di grande stimolo. A livello personale è cambiato tutto. Non rinnego il passato e il lavoro fatto assieme a Turilli per costruire questa band dal nulla, ma a livello musicale e personale ora mi sento molto più appagato con questa line-up. Amicizia, rispetto e trasparenza sono fondamentali a questo punto della mia vita e carriera, non intendo scendere a compromessi.

Durante la reunion per celebrare i 20 anni della storia della band con i membri storici so che non hai partecipato. E’ stata una tua scelta libera o hai preferito dedicarti per intero al progetto principale dei “Rhapsody Of Fire” ?
Ne abbiamo parlato a lungo Turilli e io, ma non siamo riusciti a trovare un accordo comune che facesse felici entrambi in egual misura.

Come vedi la situazione di questi diversi progetti con il nome Rhapsody? Oltre ai “Rhapsody Of Fire” ci sono stati i “Luca Turilli’s Rhapsody” e ora anche i “Turilli Lione Rhapsody”?
Dal 2011 io sto portando avanti i Rhapsody Of Fire con rinnovato entusiasmo ed energia. Noi andiamo avanti e dritti per la nostra strada, creando nuova musica in modo stabile e con una visione comune. Unire il metal con la musica cinematografica e la musica classica è la mia missione di vita ed è ciò che mi piace fare, senza compromessi.

Qualche episodio divertente che ricordi negli show del passato o più recenti?
Ciò che ricordo sempre con grande entusiasmo e rispetto sono i nostri fans. È un immenso privilegio poter condividere questa energia musicale con tutti loro e incontrarli ai nostri shows.

Che obiettivi avete per il futuro? E a proposito del tour?
Per quanto riguarda il futuro sia io che Roby abbiamo iniziato a scrivere materiale nuovo ma ovviamente la precedenza al momento sono i concerti. Il tour si preannuncia esaltante e non vediamo l’ora di suonare anche i brani nuovi. La risposta dei fans e dei media per i singoli di “The Eighth Mountain” che abbiamo rilasciato è stata super positiva finora.

Grazie della disponibilità, per ora è tutto, ti chiedo se vuoi fare un saluto ai lettori di Metalpit.it … ci vedremo on stage in qualche data!
Desideriamo vedervi numerosi alle nostre date di Milano e Bologna in Marzo! Vi aspettiamo!

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