Thy Art Is Murder – Abbiamo lavorato su noi stessi

by Alberto Olivi

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Abbiamo avuto l’opportunità di scrivere ai ragazzi australiani Thy Art Is Murder, ed ecco le loro risposte riguardo il loro nuovo album (qui la recensione), la loro musica ed il loro pensiero. Buona lettura!

Ciao ragazzi, ho davvero apprezzato “Dear Desolation”, credo sia uno dei vostri album più riusciti: sembra che abbiate sviluppato un sound e uno stile più personali, come ci siete arrivati?

È fantastico aver prodotto il nostro album più completo di sempre. Semplicemente abbiamo seguito i nostri istinti e siamo stati certi che la visione del disco fosse sempre chiara durante tutto il processo di registrazione del disco, poi abbiamo lavorato su noi stessi fino a creare l’album che ci sentivamo di fare.

In “Dear Desolation” possiamo sentire dei richiami al death metal tradizionale. Quali sono state le vostri principali influenze?

Abbiamo un panorama di influenze molto ampio, non solo riguardante le band metal. Se dovessimo scegliere, la cosa sarebbe abbastanza ovvia: Cannibal Corpse, Behemoth, Suffocation, Decapitated. Amiamo il death metal, e ci sono davvero troppe band fantastiche che adoriamo per elencarle tutte.

Potete dirci qualcosa riguardo i testi dei brani?

I testi di questo album sono molto più introspettivi dei nostri altri due precedenti, riguardo più la condizione umana e il pensiero se dovremmo vivere per sempre o meno. Molti dei brani toccano il tema della mortalità e delle finalità dell’essere atei.

Siete considerati i padri fondatori del deathcore e del “metal moderno”, come ci si sente ad essere un influenza per tante band?

Se davvero le persone dicono questo di noi, è fantastico! Siamo solo concentrati nel creare musica che ci piace e fare più tour possibili. Siamo davvero fortunati ad avere la possibilità di viaggiare per il mondo suonando e cerchiamo di vedere almeno una nuova città o Paese ogni anno.

Potete dirci il segreto per scrivere musica interessante in un genere considerato “facile e noioso” dai metallari elitisti?

Se lo sapessimo, te lo diremmo!

Qual è il più importante consiglio che potreste dare a chiunque voglia cominciare una carriera nel mondo del metal?

Per citare Jiro Ono: “Una volta che hai deciso la tua occupazione, devi immergerti nel tuo lavoro. Devi innamorarti di quello che fai. Non lamentarti mai del tuo lavoro. Devi dedicare la tua vita nel perfezionare le tue abilità. Questo è il segreto del successo, ed è la chiave per essere considerato onorevole.”

Cosa ne pensate del crowdfunding? Pensate che un giorno chiederete soldi ai vostri fan per realizzare un disco?

Di sicuro funziona per alcune band ed è un’ottima strada da seguire per avere un disco ed una propria piattaforma. Io non penso faremo mai crowdfunding, però.

Qual è il vostro album a cui siete più affezionati?

Quello nuovo, “Dear Desolation”.

Quali sono i vostri piani per il futuro?

Tour, tour, tour e poi scriveremo nuova musica.

Cosa pensate dei vostri fan italiani?

Amiamo l’Italia, ogni volta che veniamo gli show diventano sempre più pazzi e moltissimi fan vengono a vederci. Non vediamo l’ora di tornare.

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