FALLUJAH + FIT FOR AN AUTOPSY + DESPITE EXILE + LIES OF NAZCA @ Parco della Musica, Padova – 28/06/2016

by Alberto Olivi

L’impegno, passione e capacità dei ragazzi di Versus Music Project ancora una volta ci ha stupiti: un evento simile nel cuore di Padova, è un chiarissimo segnale di quanto si possa ottenere lavorando con serietà e passione. Dopo aver avuto modo di capire che in casa Lies Of Nazca le novità erano tante, dopo aver assaporato “Dreamless” ed aver seguito la parabola di crescita dei Despite Exile (qui e qui le ultime recensioni) non potevamo mancare. A voi quindi il report e la photogallery.

Arriviamo al parco della musica prima del tempo, gli organizzatori devo ancora posizionare la biglietteria all’ingresso, e troviamo una location piccola, ma adatta ad un evento estivo come questo. Ci sono due chioschetti, con parecchie sedie e tavolini. Distesi su delle sdraio troviamo alcuni membri di Fallujah e Fit For An Autopsy con cui facciamo delle foto e qualche chiacchiera. Nel frattempo sul palco finiscono il soundcheck i Despite Exile e Lies Of Nazca.

Dati i tempi stretti, pochi minuti dopo il check attaccano i Lies Of Nazca. Il quintetto vicentino dimostra grinta e passione nonostante il recente cambio di line-up che vede Marco Boros alla voce e Andrea Lo Mastro come chitarrista. Purtroppo il pubblico è ancora scarso e molti ascoltano la band comodamente seduti sulle sedie dei chioschi, nonostante i ripetuti inviti del cantante ad avvicinarsi al palco. Un vero peccato poiché la band ha tirato fuori un gran set, preciso e cristallino. Tutto fila liscio, i suoni sono impeccabili e non sfigurano di fronte a quei giganti del metal che sono gli headliner, ottimo lavoro!

Setlist:

New Form
Cardinality of Perfection
The Impending World
Canzone nuova, per ora senza titolo
We, Unrelenting Mechanisms
I, Sidereal Messiah
Cosmogonal Grounds

Dopo un rapido cambio palco ecco i Despite Exile. I “pleah” e le movenze degli udinesi finalmente cominciano a smuovere il pubblico già presente e la venue si riempie. Attaccano con Act IV: Herald of Blindness, il cui videoclip è stato pubblicato 7 mesi fa. I ritmi sono serrati, i Despite non lasciano respirare nessuno e ci trascinano senza mai stancare per tutta la durata dell’esibizione. Delle macchine da guerra, che hanno fatto del palco il loro campo di battaglia. Ci raccontano a fine serata che erano molto emozionati di aprire per i Fallujah, ennesimo passo nell’incredibile crescita di questa band. Solo pochi giorni prima erano presenti come opener per i SOILWORK e fra pochi giorni suoneranno al DISSONANCE FESTIVAL.

Setlist:

Act IV: Herald Of Blindness
Immanence
Act III: Trascendental Observer
Mechanical
Can’Ka-No Rey
Act V: Dissipating Martyr

Il palco viene liberato dalla strumentazione delle due band italiane. Abbiamo il minimo tempo di far riposare le orecchie e fare due chiacchiere tra di noi, poi veniamo travolti dal line-check di Patrick e Tim, i due chitarristi dei Fit For An Autopsy. Il volume è improponibile, durante l’esibizione e a fatica riusciamo a sentire ed apprezzare la performance del loro nuovo cantante, Joe Badolato. È la sua prima volta a Padova e sembra apprezzare molto il pubblico italiano. Nonostante i problemi del volume, questi ragazzi dimostrano la grinta che abbiamo già potuto apprezzare a dicembre, quando aprirono per i Suicide Silence a Roncade e ci invitano ad un costante circle pit. Dal palco ci vengono lanciate addosso dai chitarristi bottiglie di acqua per rinfrescarci e i musicisti sembrano voler scendere per suonare in mezzo a noi. Il clima è splendido, l’esibizione pure, una band molto genuina e d’impatto. Sul finire del set sparano forse le loro hit migliori e poi si congedano.

Setlist:

Out To Sea 
The Jackal
Still We Destroy 
Murder In the First
Saltwound
Hollow Shell
Absolute Hope Absolute Hell

Infine ecco i Fallujah. Se ad alcuni possono risultare un po’ noiosi ascoltando i loro album, durante il live non possiamo fare a meno di rimanere affascinati dalla loro tecnica e dai loro suoni che ti trasportano in una dimensione quasi onirica, sempre però facendoti venir voglia di pogare o di fare headbanging. Questi ragazzi sono delle macchine e per la complessità dei brani possiamo perdonare loro la staticità sul palco. La perizia e attenzione con cui ricreano i layer di suoni, atmosfere e sensazioni è unica. Perfino in un contesto live, riescono a far trasparire la qualità dell’arrangiamento dei loro lavori. La scelta di mischiare vecchi brani e il loro ultimo disco ha sicuramente pagato in fatto di varietà della scaletta. E’ quasi un dispiacere che abbiano finito il set e siano scesi dal palco, ma il tempo non attende nessuno.

Setlist:

Cerebral Hybridization
Amber Gaze
Carved From Stone
 Scar Queen
 The Dead Sea
 Abandon
 The Void Alone
 Sapphire
 Ritual of Godflesh

 

Il concerto finisce sulle 23.30 e trascorriamo il resto della serata girando per il banchetto del merchandise, dove riusciamo a parlare in tranquillità con tutti i membri di tutte le band: sono persone disponibili e cordiali, fanno autografi, foto e danno consigli. Nonostante durante il set dei Fit For An Autospy la zona del concerto si sia riempita, l’affluenza non è stata comunque eccessiva. Questo è un vero peccato in quanto eventi di questa qualità meriterebbero molto più spazio e inoltre i ragazzi di tutte le band si meritano più calore. Non rimane che lasciarvi alle foto della serata.

QUI LA PHOTOGALLERY

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