TERRORIZER + guests @ Mostovna, Nova Gorica (SLO) – 16/06/16

by Giuseppe Piscopo

A quasi 10 anni esatti dalla scomparsa del compianto chitarrista Jesse Pintado, i Terrorizer dell’inossidabile Pete Sandoval (da distinguersi dai Terrorizer LA guidati dallo storico cantante Oscar Garcia) tornano sui palchi europei. Per l’occasione, noi di MetalPit abbiamo assistito alla data di questi pionieri del death/grindcore in programma a Nova Gorica, poco al di là del confine con la Slovenia, che si è tenuta all’ormai consueto Mostovna con i gruppi locali Extreme Smoke 57 e Dickless Tracy in veste di supporto. Buona lettura!

DICKLESS TRACY

La prima band a salire sul palco è un trio proveniente da Brežice, paesino della Slovenia orientale al confine con la Croazia. Capitanati dall’istrionico Tomi Cepanec, cantante/chitarrista che non disdegna il dialogo con il pubblico in un miscuglio di sloveno, inglese ed italiano, ci propongono tre quarti d’ora di grindcore/death metal ironico e divertente, con una scaletta comunque corposa a causa della breve durata dei brani. Tra improbabili falsetti, accenni a brani di colleghi ben più famosi (il breakdown di “Domination” dei Pantera e gli inconfondibili tom di “Raining Blood”) e qualche parola in italiano, la performance degli sloveni scorre via che è un piacere, decisamente valida dal punto di vista musicale, con un pubblico che inizia a scaldarsi dopo qualche canzone, ma che purtroppo è ben poco nutrito e distante dal palco.

dickless tracy

EXTREME SMOKE 57

Gli Extreme Smoke 57 rappresentano una realtà storica del Paese: avendo debuttato nel lontano 1990, quello che questa sera si è presentato a noi sotto forma di quintetto è il primo gruppo grindcore sloveno. Le canzoni proposte sono ancora più sintetiche e veloci dei loro predecessori, con i chitarristi leggermente in seconda linea sul palco a favore del cantante Edi (il quale avrebbe subito un attacco cardiaco appena due giorni prima del concerto) e del bassista Dean. I ritmi sono serratissimi, con blast beat che danno a malapena il tempo di rifiatare tra una sezione e l’altra ed i brani che si susseguono veloci (uno addirittura della durata di 3-4 secondi al massimo). Altra esibizione degna di nota della serata quindi, e tutto il rispetto possibile per questa formazione che dimostra ben poco gli anni che porta sulle spalle.

extreme smoke

TERRORIZER

Gli headliner della serata si presentano sul palco poco dopo le 23 in formazione ancora una volta rimaneggiata rispetto a quella dell’ultimo lavoro in studio “Hordes of Zombies”: l’unico punto fermo rimane Pete Sandoval, accompagnato questa volta da Sam Molina al basso e alla voce e da Lee Harrison alla chitarra (quest’ultimo facente parte dei Monstrosity in veste di batterista). Il palco è più spoglio che mai, vuoto se non per la presenza dei due amplificatori, della batteria e di una manciata di ventilatori. L’esibizione è tiratissima fin dall’inizio, con Molina ed Harrison che si muovono il minimo indispensabile, ma che già dalle prime canzoni iniziano a grondare sudore sul palco. Sandoval si rivela chirurgico, mai un colpo fuori posto, anche se la stanchezza ogni tanto fa capolino costringendolo a fermarsi qualche decina di secondi tra una canzone e l’altra per rifiatare e reidratarsi.

La scaletta è costituita dal meglio in cui potessero sperare i fan presenti: venti canzoni, tra le quali la riproposizione dello storico debutto “World Downfall” nella sua interezza, con sole quattro canzoni inserite qua e là nella setlist (e meno male, vista l’accoglienza riservata agli ultimi due lavori in studio). Niente da dire quindi sull’esibizione: la musica è stata di indubbia qualità e l’esecuzione anche. Unico neo, c’è stato qualche punto in cui i tre davano l’impressione di non trovarsi alla perfezione: per fortuna sono stati pochi momenti, comunque limitati alle fasi iniziali della performance.

harrison

L’unica nota veramente negativa della serata riguarda il pubblico: se per le prime due band la poca partecipazione (sia in termini di affluenza che di entusiasmo) poteva essere in qualche modo giustificata, lo stesso non si può dire per la band principale. Gli spettatori sono praticamente rimasti fermi, a parte le scapocciate di rito e qualcuno che si improvvisava in improbabili danze, senza neanche riempire totalmente il piccolo locale: nessun moshpit, niente di tutto ciò che uno si aspetterebbe di vedere ad un live di metal estremo insomma. Non sappiamo se la band ci abbia fatto caso, sicuramente i musicisti si sono mostrati riconoscenti e gentilissimi stringendo mani e donando plettri e bacchette, ma il clima freddo e distante che permeava la sala rimane purtroppo un dato di fatto.

sandoval

Setlist:

1. After World Obliteration
2. Storm of Stress
3. Fear of Napalm
4. Human Prey
5. Corporation Pull-In
6. Strategic Warheads
7. Ripped to Shreds
8. Injustice
9. Whirlwind Struggle
10. Infestation
11. Failed Assassin
12. Hordes of Zombies
13. Condemned System
14. Resurrection
15. Enslaved by Propaganda
16. Need to Live
17. Crematorium
18. State of Mind
19. Dead Shall Rise
20. World Downfall

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