DARKESIS – The New Dawn

by Alessandro Schumperlin

Darkesis band power prog, più power che prog,  proveniente dal Regno Unito e che si porpone con il secondo lavoro dal titolo The New Dawn composto da ben tredici canzoni e della durata che supera di gran lunga l’ora di musica.In ogni caso la struttura complessiva delle loro composizioni si attesta mediamente sugli oltre quattro minuti a traccia. La prima cosa che spicca dall’ascolto è la voce femminile che è usata in modo divino ma senza la solita formula del protolirico, cosa che nel power e nel symphonic ha piuttosto reso piatto i due generi. Articolazioni particolari tra chitarre e tastiere, onnipresenti, batteria corposa e con la doppia cassa sempre ben regolata come il power propone e richiede. Peccato per il basso che, a livello personale, risulta leggermente in un angolo rispetto a come ci si aspetterebbe con una line up da quattro membri, ma siamo più in ambito di piacere personale che non di una sbavatura.
Interessante percepire, ed aver conferma, del fatto che il mixing è stato fatto da Nino Laurenne ai Sonic Pump Studios in Finnlandia (Ensiferum, Wintersun, Stratovarious) mentre il mastering è ad opera di Svante Forsback of Chartmakers (Rammstein,Dragonforce, Sonata Arctica, Apocalyptica).

Di fatto il suono è bello corposo, i livelli sono ad hoc, nulla da eccepire e le particolarità portate dalla voce aggiuntiva di Matt Gore nel terzo brano nonché delle tastiere e del pianoforte ad opera di Jacob Underwood sono ciò che ci si attende da band power, i cori oltre che dalla band vengono gestiti dal The Birmingham Rockschool Choir, ma la questione si sposta sulla lunghezza dei brani che, ok che la band non fa punk, ma talvolta alcuni fraseggi di chitarra o alcuni doppi assoli chitarra-tastiera potevano essere ridimensionati.

Di certo sappiamo che con canzoni come To conquer or die, Betrayal, The sacrifice (anche se particolarmente lunga) e dalla ballad semi acustica Autumn la band farà breccia in più di un cuore di defender e farà la felicità di ogni power fan di qualsiasi età. Di certo la voce di Gemma è il grimaldello che la band ha usato in modo sapiente perché propone un tappeto vocale che si va ad adagiare in modo sublime alle note composte e proposte dal resto della band.

Pur non essendo un grande appassionato del genere, non si può considerare le abilità e le capacità che la band mette in campo riuscendo comunque a rimandare sensazioni anche a chi non è avvezzo a queste sonorità. Concludendo ottima prova, buon proseguio di carriera e speriamo di poter assaporare in futuro materiale di altrettanto alto livello; di certo lo consigliamo non solo a chi è appassionato di power ma a tutti gli appassionati della musica con la M maiuscola.

Line Up:
Gemma Lawler – Vocals
Amie Chatterley – Bass and Vocals
Matt Jones – Guitar
Adam Harris – Drums and Vocals

Additional performers
Jacob Underwood – Piano and Keyboard
Matt Gore – Guest Vocals
The Birmingham Rockschool Choir – Chants and Backing Vocals

 

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