AIRBOURNE – Boneshaker

by Federico Siccardo

Gli Airbourne, fin dal loro primo album “Runnin’ Wild” uscito nell’ormai lontano 2007, sono stati affiancati e paragonati più volte alla rock band australiana capitanata da Angus Young, indubbiamente tra i gruppi di maggior successo nella storia del rock di cui sicuramente non c’è il bisogno di fare citazioni per capire di chi stiamo parlando.
È risaputo come questo avvicinamento abbia sempre lusingato i fratelli O’Keeffe e, da come vedremo anche in questo “Boneshaker“, non hanno di certo intenzione di mollare l’osso.

I dieci brani che compongono il full-length in questione sono semplici, diretti e senza troppi riempitivi, con uno scopo ben preciso: farci battere il piede e scuotere la testa a tempo per una buona mezz’ora di semplice ma potente rock ‘n’ roll.
Obiettivo raggiunto, con la title-track “Boneshaker” ci rendiamo conto che le sane sonorità tachicardiche tipiche del gruppo continuano ad incendiare le nostre orecchie già infuocate come benzina sul fuoco, come con “Burnout The Nitro”, a mio parere pezzo più riuscito del disco. Il desiderio di perdere litri di sudore ad un loro nuovo live continua a crescere.
“This Is Our City” rallenta, facendoci riprendere il fiato, anche se forse non ce ne sarebbe stato bisogno perché la voglia di saltare ormai ha completamente avvolto i nostri spiriti da rockers. Voglia subito soddisfatta grazie a “Sex To Go” e a soprattutto “Backseat Boogie”, quest’ultima con un riff avvincente e difficile da dimenticare.
“Blood In The Water” e “She Gives Me Hell” si presentano come veri e propri brani hard rock anni ’70 per poi premere sull’acceleratore in pieno stile Airbourne servendosi della voce tagliente di Joel che tiene alta l’energia con la sciabolata entusiasmante di “Switchblade Angel”.
I ritmi si abbassano nuovamente in “Weapon Of War” ma con “Rock ‘N’ Roll For Life” si chiude in bellezza l’album: un inno che speriamo possa trovare spazio nelle scalette spacca-mascella dei quattro cuginetti degli AC/DC.

Con questo quinto lavoro, prodotto da Dave Cobb e rilasciato per la Spinefarm Records, gli Airbourne non hanno sicuramente intenzione di inserire delle novità all’interno del loro sound: nessun cambio di rotta, forse meno adrenalinico dei lavori precedenti ma indubbiamente un buon seguito dopo l’ultimo “Breaking Outta Hell”, datato 2016, che aggiunge brani validi e allettanti soprattutto in sede live. I fortunati che erano presente lo scorso 29 ottobre all’Alcatraz di Milano sanno di cosa stiamo parlando, per chi invece non avesse mai avuto l’occasione di vederli dal vivo: appuntamento per il 20 luglio 2020 al Bologna Sonic Park, in apertura a niente meno che i leggendari Iron Maiden, non male vero?

Donation for Author

Buy author a coffee

You may also like

Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi Accetta Continua a Leggere