APELSINOVAYA KREVETKA – Входящие

by Alessandro Coos

Per affrontare una recensione di un album bisogna anche contestualizzare la proposta musicale correlando questa all’idea concettuale che sta dietro al gruppo.
Questo semplice concetto è di conforto al triste recensore che si trova ad affrontare un disco strano come il qui presente, nel quale il limite tra genio e ignobile nefandezza risulta labile.
Infatti risulta difficile prender troppo sul serio un disco con titoli dei brani quali ad esempio Strawberry artillery, Snake kill balalaika o Porridge face.
Non è inoltre facile comprendere se per i russi APELSINOVAYA KREVETKA, visto anche il cantato in madre lingua, questo Входящие sia da prendere come allegoria di un disco metal.
Dunque questo album è il terzo per gli APELSINOVAYA KREVETKA, duo russo nato nel 2007, che musicalmente si propone di creare un perfetto miscuglio di vari generi metal cercando di identificarsi nella proposta musicale dei geniali Die Apokalyptischen reiter.
Purtroppo il risultato non è dei migliori ed i brani risultano piatti e ricchi di clichè, muovendosi attraverso assalti thrash metal, melodie e giri che rimandano al metal classico e altri elementi affini al metal estremo, in particolare in alcuni momenti epici e marziali.
Questo variegato mosaico di generi, come detto, non convince in quanto il gruppo non riesce a creare arrangiamenti coinvolgenti e manca la lucida follia che darebbe un senso ai titoli ironici e folli proposti dal gruppo.
Spesso verrebbe voglia di cambiare brano dopo pochi secondi, essendo pesante la sensazione di deja vù, e risulta dura arrivare a fine canzone, poichè i singoli giri si perdono spesso all’interno della struttura e sembrano slegati tra loro.
Un solo brano risulta efficace, Wax resuscitation, brano epico e divertente in cui il gruppo riesce a raggiungere il proprio intento.
Non è di aiuto la discreta produzione, con suoni piatti ed asciutti, che penalizzano ulteriormente i brani.
Unica nota positiva è la prestazione dei singoli musicisti, che risulta precisa e con un’ottima base tecnica, in particolare è molto interessante la prova vocale del cantante, attraverso uno scream acido e schizoide.
Questo disco quindi non riesce a centrare l’obbiettivo, ed è un peccato visto le abilità dei musicisti, risultando banale e privo del giusto mordente.

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