AURELIA 520 – Cenere

by Alessandro Schumperlin

Aurelia 520, nome curioso per una band nata in quel di Seregno nel 1999 e che da poco ha fatto uscire il loro nuovo lavoro dal titolo Cenere.La band ha già fatto sapere di se su queste pagine (eccovi il link) in relazione all’uscita del video che ha anticipato questo loro quarto lavoro, terzo sulla lunga distanza, e preceduto da Chic e da Un’istante calmo e sereno (quest’ultimo è un EP) e dall’album omonimo Aurelia 520.
La band ha radici che suggono su due fronti contigui ma non sempre gemelli ovvero:
Da un lato abbiamo il classico alternative rock all’italiana con rimandi ai più conosciuti della scena italica (evitiamo di fare nomi che ci risulta superfluo e non vogliamo insultare la vostra conoscenza sonora) e dall’altra un poderoso influsso di britpop.
Questo di fatto determina un suono piuttosto asciutto e minimale per ogni strumento e arrangiamenti anch’essi piuttosto risicati; ma sia chiaro che le scelte della band a livello di mixer risultano comunque congrue e comunque interessanti.

Ovviamente essendo rock alternative in italiano il mercato sarà limitato a quello del nostro stivale; il che li pone in una posizione non particolarmente felice, dato che vi sono moltissime band ancora attive che propongono materiale simile e a qualità equivalente, percui le grandi abilità di tutta la band composta da Marisa Perrelli alla voce e chitarra, Andrea Riva altra chitarra, Martino Colombo al basso, Marco Riva il batterista e Simone Poli, che si destreggia tra chitarra, pianoforte, tastiere e synth gli Aurelia 520 rischiano di finire nel marnone delle band brave ma che non osano.

Canzoni come Magia (che fa anche da singolo e da video per questo lavoro), Cinquequadri, la stessa Cenere (che da il nome all’album) e Maestro danno all’ascoltatore le direzioni che la band ha deciso di intraprendere per poter dare sfogo ai propri istinti sonori. Di certo la proposta è interessante ed è sopra la media, ma come abbiamo già detto poco sopra le risoluzioni sonore debbono essere più ‘ardite’ e più ‘sperimentali’ per poter dare alla  musica degli Aurelia 520 lo slancio tale che possa farli innalzare da quello che è il livello, se pur buono, attuale ad uno superiore e più interessante anche per label e non solo.

Concludendo più che discreta la prova degli Aurelia 520, peccato che sia troppo nella media e troppo ‘ligia la genere’ senza minimamente staccarsi dagli stilemi di sorta. Promossi, ma speriamo che facciano di più per il prossimo lavoro.

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