CHROME DIVISION – One Last Ride

by Riccardo Basso

Dopo quindici anni di attività e cinque album all’attivo, è il momento per gli hard rockers norvegesi Chrome Division di salutare le scene. La band, che tra le sue fila annovera Shagrath (Dimmu Borgir) alla chitarra, ha infatti deciso che “One Last Ride” sarà l’ultimo disco dei doomsday riders. Per l’occasione i Nostri hanno scelto di richiamare dietro al microfono il primo vocalist della band, Eddie Guz, che dà un valore aggiunto ai pezzi con la sua voce sporca, ma comunque calda.

Dopo una breve intro dal sapore western, a dare fuoco alle polveri ci pensa “So Fragile“, pezzo squisitamente rock con un ritornello ficcante. Fin dalle prime note è difficile non notare la classica produzione cristallina made in Nuclear Blast, croce e delizia dell’intero disco: se da un lato questa rende giustizia a tutti gli strumenti e permette alla band di suonare “moderna”, dall’altro lato il rock sporco e marcio alla Motörhead dei Nostri viene smussato e, in più occasioni, reso innocuo proprio a causa della produzione. Dopo qualche ascolto questa sensazione fortunatamente passa e quindi ci si riesce a godere di più questo “One Last Ride”. Il disco, come da tradizione, è una miscela esplosiva di hard rock senza troppe pretese che vuole semplicemente divertire. Pezzi come “Walk Away in Shame” e “The Call” ne sono l’emblema. Il disco scorre veloce in un alternarsi di ritornelli catchy e riffoni arroganti come da tradizione. Particolarmente divertente è la title track, cannonata che ricorda Lemmy e soci e che vuole essere un vero e proprio testamento per la band. Il disco si chiude con la buona “We Drink” che precede l’outro “Towards The Unknown“.

Questo “One Last Ride” mette dunque la parola fine per i Chrome Division e lo fa nel migliore dei modi. L’album è una bomba hard rock che renderebbe sicuramente fieri i Motörhead, l’unico neo è appunto la produzione troppo pulita che rischia di annacquare il disco. I Nostri non hanno inventato nulla e non hanno nemmeno preteso di averlo fatto, quindi non c’è nulla di nuovo sotto il sole in questo ultimo capitolo; ciò che premia la band è la passione verso il genere proposto che si può percepire a ogni nota. L’album è consigliato ai nostalgici di Lemmy, a tutti i fan dei Chrome Division, che sicuramente non ne resteranno delusi, ma anche a tutti coloro che cercano un disco hard rock solido e divertente.

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