DENOMINATE – Those Who Beheld The End

by Alberto Olivi

Those Who Beheld The End è il secondo lavoro dei finlandesi Denominate, dopo l’EP Realms Of Confusion. Secondo quanto scritto nella loro pagina Facebook, questo album è stato completamente autofinanziato.

La copertina del disco è molto evocativa e prepara all’atmosfera creata durante le 7 canzoni dell’album, oscura e nebulosa, a cui contribuisce un tipo di produzione e mixaggio altrettanto oscuro e che forse sa un po’ di vecchio per una band che si propone di fare progressive/technical death: la batteria viene lasciata molto indietro anche se è uno dei punti di forza del disco insieme alla voce. Per quanto riguarda le chitarre bisogna fare un discorso a parte… Nella prima canzone partono male, con riff che sono una pura dimostrazione di bravura tecnica che non riescono neanche a raggiungere, tralasciano totalmente l’aspetto melodico e l’inventiva che invece traspaiono sempre di più mentre il disco prosegue raggiungendo l’apice a metà disco.

Tracce salienti:

4. The Demented Scholar Of Abatos. La traccia che ci prepara ad entrare nel vortice della canzone successiva. Il batterista non è capace di fermare i piedi sulla sua doppia cassa e dà movimento ai riff con continui up e mid-tempo. Il basso solidissimo sostiene le svise (mai troppo autocelebrative) dei due chitarristi che se la giocano alternandosi frasi soliste e ritmiche.

5. Torments Of Silence. Il pezzo inizia con delle chitarre acustiche, e qui cominciamo a sentire le influenze. Senza troppo clamore la canzone esplode e non ci lascia più andare per tutti i sui 11 minuti di durata, complice il fatto che abbia un carattere più ambient rispetto al resto del disco.

6. Apeirophobia. Degna conclusione di questo trittico. Le influenze si sentono ancora più forte (ma di questo parleremo dopo…) e per la prima volta il bassista esegue un piccolo assolo: sarebbe stato meglio se non l’avesse fatto. Gli scambi tra i due chitarristi sono portati al loro massimo lasciando comunque spazio alla voce.

Conclusioni

I Denominate hanno fatto un ottimo lavoro con questo disco e sono sicuro che in futuro riusciranno a ricavarsi il loro spazio. Unica pecca (a parte il primo pezzo, In A Chasm Of Stone) è la presenza insistente di richiami soprattutto a Death ed Obscura, in molte sezioni il disco sembra quasi una copia dei loro album.

Donation for Author

Buy author a coffee

You may also like

Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi Accetta Continua a Leggere