NOX VORAGO – Al Chem

by Matteo Ferro

Dopo il primo album risalente al 2012, più due singoli a seguire, è arrivato il momento del ritorno anche per gli svedesi Black/Death metaller Nox Vorago. Con il nuovo “Al Chem” ciò che emerge subito sono la grande tecnica e la grande maturità che questa band è riuscita a raggiungere nel corso degli anni, giacché il precedente full-length (”Obsidian Stonemirrors”) risultava a parer mio piuttosto confuso e noioso.

Ciò che possiamo notare sin dal primo ascolto di questo disco è che ci sono svariate parti melodico/sinfoniche molto ben strutturate e che richiamano per certi versi altre band appartenenti alla fiamma nera. Specialmente nella prima traccia Elenu Tiamatu, vi sono delle parti sinfoniche riconducibili senza ombra di dubbio ai Carach Angren e che tendono a spuntare – dove di più, dove di meno – lungo tutto l’arco del disco. Colonne portanti di questo album sono la tecnica indiscutibile, una batteria che risulta un’autentica martellata nelle gengive, grazie a dei blastbeat degni di nota che ricordano molto i Dying Fetus e i The Faceless, e dei cambi di tempo che ti trovano spesso impreparato all’assalto. Un autentico massacro senza compromessi e senza pietà, che passa da una mitragliata di rullante a un mid tempo, accompagnato il più delle volte da coro e parti orchestrali in background. Un elemento importante da non tralasciare è la voce di J.N. Unduun che va a farcire completamente questo assalto frontale e che ci riporta indiscutibilmente alla rievocazione di Nergal dei Behemoth (nelle parti più death), a Scott Lewis dei Carnifex e anche ai Sargeist nel momento dello screaming più disperato e malato. Dirette e molto suggestive le melodie della chitarra che non scende mai in secondo piano, regalando momenti di respiro all’ascoltatore, anche se ogni attimo di riposo si rivela solo una preparazione alla carneficina, visto che a seguire, i nostri tornano a massacrarci in piena faccia con una potenza e una ferocia da cui è davvero difficile difendersi. Una voce profonda, rabbiosa, malata, contornata da una batteria sempre pronta a stupirti, grazie alla grande potenza del rullante in disparati blastbeat e una doppia cassa che possiamo assolutamente definire uno schiacciasassi.

I Nox Vorago sono d’impatto, variegati, non scontati, melodici ma allo stesso tempo delle bestie del vero metal puro e crudo. “Al Chem” è un disco valido, pregno di diverse influenze e che difficilmente cadrà nel dimenticatoio.

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