PULSE-R – ACROSS THE SKY

by Alessandro Schumperlin

Pulse-R band che forse va un pochino fuori dal seminato, tentando certamente di voler andare oltre i meri stilemi ma che forse non sempre risultano digeribili.Decisamente devono aver ascoltato troppo i Faith No More, visto che le sonorità e certi arrangiamenti arrivano da li. Il problema è che oltre a mettere così tanta carne al fuoco, volendo prender spunto dalla band di Patton e soci, ci infilano del grunge alla Soundgarde e degli assoli di chitarra tipici del heavy classico. Il che non è un male, sia chiaro, ma la faccenda risulta un pochjino troppo ingarbugliata e poco ‘digeribile’ all’utente medio.
Ottime prove tecniche, nel senso che i musicisti sono oltremodo abili e lo dimostrano, ma risultano non sempre coinvolgenti a livello emotivo, al punto da imprimere le loro sonorità nella testa. La voce ripercorre in più punti Patton, Chantrell e vagamente Ozzy in che non è definibile in modo chiaro. I riff sono degni di un qualsiasi disco alternative o grunge anni ’90. Carini certo, ma a volte sembra di aver già ‘visto’ questo film. Sezione ritmica che fa il suo lavoro senza eccessi in entrambe i fronti. Ovvero fanno il loro e non eccedono ne nella secchezza dell’esecuzione e neppure nell’esasperazione delle parti proprie, rimanendo di fatto nel ‘tracciato’ d’origine.  La combinata traccia radio oriented poi colpo di alternative, ri traccia pop rock, poi bordata nu metal (ma di quello visto) lascia l’ascoltatore piuttosto interdetto e disorientato. Forse qualche traccia in più in formula ‘intro,verso, ritornello, verso, ritornello bridge e chiusura ‘ avrebbe di certo giovato, alcuni brani risultano un pochino troppo lunghi e ci si perde.

Di per se la cosa particolare è che vi è una cura maniacale per gli arrangiamenti, le orchestrazioni e la post produzione, ma sembra che per quanto riguarda la composizione, buona sia chiaro, vi sia la ‘fantasia al potere’ ma nel senso più anarchico possibile. Di base non sarebbe un male, se non fosse che la band ha delle intenzioni ben precise da come si pone sul cd e che di fatto vuole dare delle indicazioni all’ascoltatore ben definite.

Indefinitiva la prova tecnica è più che dignitosa, manca solo un filino più di mordente per poter coinvolgere a pieno l’ascoltatore e far divenire un album di successo quello che ora è sicuramente un lavoro dignitoso, ma che talvolta par più calibrato per i musicisti della band che non per gli ascoltatori. Piccola nota grafica personale la copertina è poco incisiva e di scarso impatto.

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