REALMS OF ODORIC – Second Age

by Andrea Rossano

Seconda pubblicazione per i Realms of Odoric, creatura interamente partorita dalla mente di Arkadius Antonik, già motore dei suoi SuidAkra, qui alle prese con il suo lato prettamente sinfonico ed atmosferico.

In questo secondo capitolo di quello che potremmo considerare uno spin-off dell’ultimo album dallo stesso titolo dei SuidAkra, il nostro Arkadius (dopo un diploma in composizione) ritorna nel mondo fantastico da lui concepito assieme all’artista grafico Kris Verwimp (già realizzatore delle copertine dei Manegårm, Tyrfing, Marduk e Suidakra), qui impegnato nella realizzazione della storia attraverso le 64 tavole presenti nel booklet. Oltre alla collaborazione di sette musicisti internazionali per lo più impegnati in progetti folk (due violini, un violoncello, due flauti, un oboe e un’arpa celtica) questo secondo capitolo vanta la collaborazione di ben due orchestre in carne ed ossa.

L’apertura dell’opera è infatti affidata all’Odoric Overture, eseguita dalla Brandenburg State Orchestra di Francoforte. La traccia in sé presenta tutti gli elementi tipici del tema atto ad introdurre l’eroe della vicenda e, in questo caso, il mondo fantasy che ci si appresta ad esplorare, quasi a volerne rappresentare un sunto. Quindi epica, dalle arie ampie e solenni, accostabile ad una marcia imperiale.
L’altra orchestra presente è la Budapest Scoring Symphonic Orchestra, alla quale è stata affidata la commovente The Last Embrace. La traccia, introdotta da un piano malinconico, pur essendo piazzata in terza posizione, ci ricorda con la sua maestosa apertura le sensazioni legate al distacco, alla partenza e ad un potenziale non ritorno da una guerra.
Dalla graphic novel stesa dal buon Verwimp si evince come musica ed immagini siano legate a doppio filo tra di loro. Si nota la presenza di elementi tipici dei racconti epici del mondo classico e medioevale, mescolati con elementi orientali sia grafici (le armature) che melodici (in primis, nella presenza in varie tracce di uno Erhu, violino orientale a due corde).

Nell’opera la componente cinematica è molto forte. Molte delle tracce centrali sarebbero perfette per accompagnare epiche scene di battaglia (su tutte, Enchained e Rebirth), invece in Rogue Planet sembra di osservare dallo spazio e dai cieli le bellezze naturali che compongono questo luogo fantasy dai marcati tratti sino-celtici. Spiccata anche la presenza di composizioni che si incastrerebbero alla perfezione in un contesto piratesco: esempi sono la tenace The Rise of Rebellion, o le più solenni Alaric Wolfbite e Return to Ankrath.
Per chiudere il viaggio in questa terra magica sono stati composti cinque pezzi dove la carica emotiva è più intensa. Il loro scopo sembra proprio quello di voler accompagnare l’ascoltatore verso la conclusione di una lotta per la sopravvivenza che ha visto il nostro protagonista vincitore, seppur con notevoli perdite (su tutte la conclusiva Aenea).

In conclusione Arkadius dimostra di essere veramente a suo agio e capace nel combinare elementi di musica dal sapore medioevale, orientale, celtica, tribale (per i pochi tamburi utilizzati) e a piccoli tratti medio orientale (The Lion’s Oath). Pur trattandosi di un’opera da 18 tracce il disco non supera i 44 minuti di esecuzione. Questo può essere considerato uno svantaggio, risulta dispersivo, perché si potevano comporre la metà delle tracce, articolandole maggiormente; oppure un vantaggio: la brevità di ogni traccia ben si presta alla manciata di tavole della graphic novel ad ognuna di esse assegnate.
A mio parere un’opera come questa sarebbe maggiormente godibile se la musica accompagnasse dei video animati nello stile presentato da Verwimp. Speriamo che in un eventuale prossimo capitolo ci sia un’evoluzione in questa direzione, perché risulta veramente scomodo ascoltare il disco e leggere una storia già di per sé priva di dialoghi.

In definitiva, in Second Age il risultato è buono e le composizioni ricordano molto le colonne sonore composte per videogiochi come Soul Calibur o WoW. Le musiche dei Realms of Odoric potrebbero quindi essere utilizzate senza grossi problemi in vari videgiochi di ruolo o lotta dall’ambientazione fantasy o storica.

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