Corrode, primo lavoro in studio dei Sun of Gaia, ci presenta un’ ottima mescolanza di prog metal e death melodico. Dopo la breve intro, che da il titolo all’intero album e cala nel mood adatto l’ascoltatore, inizia a svilupparsi il lavoro vero e proprio: uno stile moderno ed ispirato che ricorda gruppi come Omnium Gatherum e Gojira, strizzando l’occhio anche a band storiche come At the Gates e Death, pur rimanendo scevro dalle formule del ‘già visto e già sentito’ oltre a dimostrare background importante della band stessa.
Il gruppo australiano resta fedele al genere presentando sei pezzi tecnici e sostenuti, con interventi acustici (intermezzo di Endless Wake e intro di Haunted Eyes) che vantano lontani echi ‘Opethiani’. L’album riesce a creare un’atmosfera particolare che invita l’ascoltatore ad immergersi e goderlo tutto d’un fiato, complice anche la durata complessiva di trentuno minuti ed una buona produzione.
La solida sezione ritmica fa da tappeto per lo scream di Lachlan Odel e per chitarre che si intrecciano in ritmiche agressive e melodie classicheggianti richiamate anche negli assoli. La scelta dei suoni non ha nulla di innovativo ma si adatta molto bene al genere proposto.
In conclusione l’album è facilmente apprezzabile anche da chi non è appassionato del genere grazie alle melodie sempre presenti. Chi ama il prog fuso alle sonorità death melodiche troverà un lavoro godibile anche se non rivoluzionario. Il finale struggente di And The Clouds Cry, pezzo che chiude l’album, vi farà venire voglia di farlo ripartire dall’inizio! Un ottimo risultato per essere un album di debutto.
