SXUPERION – Cosmic Void

by Alessandro Coos

Direttamente dalla solare California e a distanza di un solo anno dal precedente e discreto Eon arriva a noi il terzo album della one man band Sxuperion, guidata dall’omonimo leader, fondata nel 1998 a Mammoth Lakes e con all’attivo diversi demo, ep e spilt album.
A dispetto della terra d’origine, questo Cosmic Void trasuda rabbia e oscurità, attraverso un Death/Black Metal moderno e relativamente vario le cui liriche si incentrano sull’odio verso la religione e il male.
La proposta musicale che ci troviamo davanti ricorda in parte il percorso artistico dei conterranei Aevangelist, quindi un Death/Black Metal moderno e visionario che non disdegna l’utilizzo di melodie tristi, che riportano alla mente il Funeral Doom, e rari stacchi Ambient.
La produzione volutamente opprimente e cacofonica risulta funzionale all’idea musicale dei Sxuperion, anche se talvolta crea un marasma sonoro in cui si perdono alcuni strumenti e passaggi.
Lo stesso potremmo dire anche degli arrangiamenti, che presentano talvolta alcuni passaggi confusionari ma in generale risultano efficaci, soprattutto grazie ad elementi che spezzano la follia musicale proposta come ad esempio gli stacchi malinconici tastieristici presenti su Crepuscule Devot Whore o i cori religiosi che donano un tocco mistico ad Ardent Hymns Accumulating.
La violenza e l’estremismo però alla fine risualtano essere gli elementi fondanti in questo disco che viaggia su ritmi elevati e tirati, sempre in bilico tra Death Metal oscuro e Black Metal tradizionalee dissonante, in cui si respirano le classiche atmosfere del Usbm.
Non mancano momenti sperimentali in cui emerge anche il lato malinconico ed emozionale del gruppo, come nella finale e funerea From All That Is Not, che gioca su ritmi dilatati ed dissonanti.
La scelta di utilizzare dissonanze lungo tutti i cinque brani del disco risulta spesso vincente, donando un alone di follia ai brani che aumenta il disagio nell’ascoltatore, vero obbiettivo del gruppo.
Il brano che convince maggiormente è sicuramente la stupenda Crepuscule Devot Whore, sorretta da un ottimo riff thrash metal, in cui a metà brano ritroviamo un passagio funereo di tastiere che si incastra alla perfezione creando un ottimo contrasto e riportando alla mente i vecchi Leviathan.
L’unico elemento debole del disco è la scarna copertina, che richiama i dettami old school del genere( potrebbe infatti esser su un disco dei Blasphemy) ma risulta un amatoriale collage di elementi fatto in maniera approssimativa con photoshop.
Cosmic Void è un disco interessante, in cui il gruppo dimostra di voler sperimentare senza riuscirci del tutto, rimanendo ancora troppo legato al passato del genere, ma lasciando ben sperare per il futuro.

Pagina Facebook della band

 

Donation for Author

Buy author a coffee

You may also like

Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi Accetta Continua a Leggere